Imparare ad agire

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L’annuale convegno dei Giovani imprenditori, che oggi compie trent’anni e torna a Capri dopo un paio di edizioni napoletane, cade esattamente in groppa alla legge di stabilità tanto attesa per le misure promesse, auspicate, possibili. Ed è su queste ultime che il governo si è soffermato strappando comunque un giudizio positivo dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che ben conosce come in circostanze non ottimali occorra accontentarsi di fare di necessità virtù. Il primo a non sentirsi probabilmente soddisfatto in pieno è proprio il presidente del Consiglio Matteo Renzi il cui governo quelle misure ha varato. Fosse per lui il Paese cambierebbe di getto e in direzione di una più spiccata modernità. I compromessi che serviranno per raggiungere l’obiettivo potrebbero nascondere insidie e tentare sgambetti suscettibili di mandare all’aria l’esecutivo e i suoi propositi ma non c’è dubbio che abbastanza polvere sia stata tolta dagli ingranaggi. Ai giovani il compito di assistere, seguire, e meglio ancora contribuire a spingere il carro italiano lungo il sentiero, da trasformare in strada e poi autostrada, che conduce alla crescita attraverso il robusto aumento di consumi e investimenti. Dunque l’appuntamento caprese servirà anche a registrare il sentimento che lega la politica del giovane premier e le aspettative della nuova forza produttiva cui spetterà in buona misura di rimettere in condizione di competere quella che fu la quinta economia mondiale. Il Patrimonio su cui poter contare è davvero impressionante, per numerosità e ricchezza, nonostante i tentativi di demolirlo che sono stati perpetrati nel tempo. Di quello fanno parte le tante imprese la cui creatività e destrezza dovrebbero rappresentare motivo di orgoglio nazionale ed essere oggetto di sostegno convinto per il bene collettivo. L’Italia è ancora un paese ostile all’intrapresa. Il Mezzogiorno ancora di più. Mancanza di cultura, di sensibilità, di consapevolezza dei propri interessi? Attendere la piena e farsi trascinare nel fango, come non metaforicamente è accaduto nel nostro Sannio, è un suicidio annunciato. Un delitto che si può evitare imparando ad agire. Con tempestività e competenza.

di Alfonso Ruffo