Manifesto delle 3E. L’impegno di Roma

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Mercoledì 29 aprile l’Intergruppo per il Mezzogiorno – 47 tra deputati e senatori di partiti diversi – si è dato appuntamento alla Camera (dalle 14 alle 16 in modo da non interferire con i lavori delle Aule) per chiedere al governo di rimettere il Sud e i suoi specifici problemi al centro dell’attenzione partendo dal Manifesto delle 3E – Economia Etica Estetica – che i lettori del Denaro dovrebbero ben conoscere dal momento che questo giornale ne è promotore assieme alla Fondazione Matching Energies di Marco Zigon e a studiosi del calibro di Domenico De Masi, Massimo Lo Cicero, Luigi Nicolais, Dominick Salvatore, Paolo Savona. Dopo l’appuntamento avuto a Napoli con il consulente economico di Renzi, Yoram Gutgeld, al quale sono stati sottoposti gli otto punti qualificanti della proposta, il documento e il suo spirito arrivano a Roma dove si spera d’incontrare orecchie disponibili a sentire e teste pronte ad agire. I presupposti sono buoni perché la coscienza dell’insostenibile condizione meridionale sta finalmente crescendo e appare sempre più chiaro che il problema non si possa ancora a lungo nascondere. Gli interlocutori dell’Intergruppo appaiono animati da ottime intenzioni. Il percorso che ci ha condotti a questo esito ha imboccato l’ultima svolta (ce ne saranno naturalmente altre) un anno fa e ha coinvolto centinaia di persone – imprenditori, professionisti, dirigenti d’azienda, politici, amministratori pubblici – animati dalla comune volontà di non darsi per vinti e sfidare il futuro. Segno evidente che la speranza non è tutta consumata nonostante la fiducia stenti a rianimarsi. Contributi fondamentali abbiamo avuto dagli ospiti che hanno accettato il nostro invito al confronto. Tra i tanti: il vice presidente della Bei Dario Scannapieco, il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone, il fotografo e creativo Oliviero Toscani. Piace ricordarlo perché occorre essere grati a chi accetta d’impegnarsi e accompagnarti per un pezzo, corto o lungo che sia, del cammino. Il nostro auspicio è di non perdere nessuno dei compagni di viaggio della prima ora e di acquistarne sempre di nuovi lungo la strada per raggiungere quella massa critica che da troppo tempo manca per dare il giusto peso agli argomenti della rinascita meridionale.

di Alfonso Ruffo