Dai massimi sistemi ai minimi (che comunque tali non sono mai), dall’Europa all’Italia, dalla Campania a Napoli, si pone lo stesso indisponente problema: chi s’incarica di progettare il futuro? A maggior ragione se, come l’amico Mimmo De Masi non si stanca di ripetere, la storia non ammette vuoti e in assenza d’iniziativa qualcun altro s’incaricherà di decidere per noi. E non è detto che lo faccia a nostro favore. Che tipo di società vogliamo costruire per noi e lasciare ai nostri figli perché a loro volta decidano che cosa sia meglio per loro? In breve: quale rotta vogliamo stabilire per andare dove? Se non riusciamo a rispondere a questa domanda, drammaticamente semplice e complessa, sarà molto difficile uscire dallo stato di confusione e insoddisfazione che caratterizza questi anni di crisi; con il rischio di girare in tondo consumando forze e bruciando intelligenze. Se non fissiamo una meta, se questa meta non è condivisa da un numero sufficiente di persone, se intorno a queste persone non si fissa una massa critica capace di muovere le cose nella direzione voluta, anche le migliori intenzioni si perdono in fantasie velleitarie. Senza voler ingombrare il campo delle scelte sovranazionali e nazionali, possiamo ben concentrarci sulle decisioni locali perché i campi di azione sono più autonomi di quanto non si creda. Una città e una regione possono ben darsi una missione e raggiungerla anche in un ambiente distratto e irresoluto. Certo, l’effetto paese può avere una funzione propulsiva di sistema ma se manca non può essere un alibi per evitare di prendere una direzione. Gli esempi di luoghi circoscritti che separano il loro destino dalle aree circostanti sono numerosi e tutti incoraggianti. A conferma che se proprio si vuole si può, anche. Per questo sarà molto importante, decisivo, che l’abilitato (dal giudice ordinario) presidente della Regione Enzo De Luca metta insieme una squadra di governo davvero competitiva e che s’individuino per tempo i candidati alla guida di quella Napoli allargata che è la città metropolitana. Mai come in questo momento la qualità degli uomini sarà decisiva per arrestare il declino e riprendere a salire la china. Mission possible.
di Alfonso Ruffo